Come mettere in sicurezza un edificio pericolante
La messa in sicurezza di un edificio pericolante ha un valore eccezionalmente rilevante, sia in ambito privato che condominiale, perché si tratta di un intervento atto a ripristinare le funzionalità di un immobile, rendendolo nuovamente sicuro ed agibile.
Quando un edificio è gravemente danneggiato può infatti rappresentare un grandissimo problema in termini di sicurezza ed incolumità delle persone, e per questo non bisogna sottovalutare la gravità della situazione.
Gli interventi di ripristino sono importanti sia per questioni legali che morali, visto che la legge punisce i responsabili di eventuali incidenti e l’incolumità della gente dovrebbe sempre rappresentare una priorità, a prescindere dagli aspetti legislativi.
Nel caso di un edificio pericolante e gravemente danneggiato, il Testo Unico degli Enti Pubblici prevede l’intervento del Comune di riferimento in caso di gravi pericoli che possano pregiudicare l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana.
Nelle situazioni più gravi, previa segnalazione verrà emessa un’ordinanza che obbligherà i responsabili ad eseguire i lavori più urgenti di messa in sicurezza.
I requisiti per un provvedimento comunale ufficiale sono i seguenti:
- Presenza di un grave pericolo che può minacciare l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana.
- Verifica di una situazione contingente, ossia un evento eccezionale e non prevedibile, che non può essere risolto tramite mezzi ordinari.
- Presenza di un’urgenza, una situazione talmente grave da richiedere l’adozione di un provvedimento straordinario ed un intervento tempestivo.
Escluso il crollo imminente, che rappresenta la situazione più estrema e che prevede innanzitutto l’evacuazione delle persone ed in secondo luogo una serie di analisi e valutazioni sul da farsi, i casi più ricorrenti solitamente riguardano il rischio di crolli o distaccamenti di alcune parti dell’edificio, come tegole, grondaie e cornicioni.
In questi casi, il tempismo è fondamentale per evitare problemi più gravi e ripristinare la totale funzionalità dello stabile.
Per lavori così urgenti, la soluzione migliore è l’edilizia acrobatica, la quale non prevede la presenza di ponteggi ed impalcature e garantisce una rapidità d’intervento senza eguali.
Edilfuni, avvalendosi delle tecniche di edilizia acrobatica, può essere operativa in pochissimi minuti: l’operatore viene attrezzato ed utilizzando un complesso sistema di corde e funi di sicurezza potrà eseguire qualsiasi tipo di intervento ad alta quota.
Vediamo ora quali sono le cause principali e gli interventi più ricorrenti quando si parla di un immobile pericolante
Edificio pericolante: quali sono le cause
I fattori che solitamente determinano la fatiscenza degli immobili sono principalmente di due tipi.
In primo luogo, la natura del patrimonio urbanistico italiano. Nella maggioranza dei casi, si tratta di edifici vecchi, costruiti molti anni fa, che per questo devono fare i con un male costante, ossia l’usura.
Spesso costruiti con tecniche edilizie sorpassate ed esenti da una regolare manutenzione, gli edifici italiani vanno incontro ad un’usura costante ed irreversibile, che se non viene fermata in tempo si espande senza controllo e può arrivare a compromettere la struttura in ogni sua parte.
In secondo luogo, la presenza degli eventi sismici. In Europa pochi paesi possono vantare il numero e la frequenza di terremoti verificatisi in Italia, fattispecie che ha indebolito ancora di più un patrimonio urbanistico già fragile di suo.
Gli interventi più comuni per ripristinare un edificio danneggiato
I lavori per sistemare un edificio con gravi problemi sono moltissimi e nascono per rispondere di volta in volta alle diverse esigenze che si vengono a creare.
Solitamente, la procedura standard prevede una prima valutazione dello stato di conservazione dell’immobile, che possa determinare le maggiori criticità.
In un secondo momento, dopo i preventivi, si passa agli interventi veri e propri.
Quali sono i lavori di messa in sicurezza più ricorrenti?
La rimozione degli elementi pericolanti rappresenta la situazione forse più comune, perché subito visibile. Cornicioni, frontalini, parti d’intonaco e grondaie sono elementi che possono danneggiarsi facilmente, cadere e creare enormi problemi. In questo caso, il lavoro dovrà rimuovere e sostituire le parti in questione.
Altro intervento che salta subito all’occhio per l’evidenza dei danni è costituito dall’incamiciatura dei pilastri, i quali possono essere tra le cause principali dell’instabilità di un edificio. I pilastri vengono rinforzati con delle speciali armature metalliche, poste attorno allo stesso, ed il lavoro si conclude con un lieve getto di calcestruzzo.
Il rafforzamento delle fondazioni ed il consolidamento delle murature sono interventi più complessi, che vengono realizzati quando l’edificio presenta problemi davvero rilevanti. Nel primo caso, si utilizzano dei pali per risolvere le problematiche legate non solo all’edificio ma anche al suolo sottostante, mentre nel secondo caso vengono impiegate delle catene metalliche per fissare e consolidare la muratura.
L’installazione dei dissipatori conclude questa minirassegna. I dissipatori sono dispositivi che assorbono l’energia prodotto da un sisma, riducendo l’impatto sulla struttura. Si tratta di un intervento preventivo, una buona soluzione per contrastare gli effetti devastanti di un terremoto.